Al fronte arrivavano lettere provenienti da familiari e amici, ma anche quelle compilate da anonimi alunni, chiamati a dare il loro sostegno morale alle truppe. In quegli anni si consolidò infatti la pratica didattica di far scrivere agli scolari messaggi da inviare ai soldati per incitarli e dimostrare la loro gratitudine o per allacciare legami con le terre redente, come ci testimonia il plauso ministeriale in data 19 maggio 1916 che il provveditore di Vicenza ricevette per questa iniziativa.