Nel 1916 la famiglia dell’ing. Giuseppe Carazzolo è a Padova (nel 1917 andrà profuga a Firenze) e il figlio Roberto frequenta la scuola elementare. Gli echi della guerra emergono negli ingenui disegni che rappresentano i militari in campo.
Nel 1916 il tema della guerra non è ancora uno dei motivi ricorrenti nelle lezioni scolastiche, ma la fantasia dei bambini è certamente influenzata dai discorsi che sentono in casa e da qualche immagine sui giornali che ispira qualche ingenuo disegno
Troviamo nei quaderni di Roberto Carazzolo solo poche frasi relative alla guerra nei dettati:
La mamma lavora di maglia pei soldati
L’inverno è terribile pei nostri soldati che combattono sulle Alpi
Soltanto quando sviluppa la seguente traccia
Dite chi ricorda il Natale, se quest’anno sarà una festa lieta per tutti il bambino scrive:
Quest’anno però non sarà una festa lieta per tutti, perché molti babbi o fratelli sono in guerra.