Giannina Facco (Cittadella 1906-Padova 1988) che divenne insegnante elementare e prolifica autrice di testi per le scuole, visse la guerra come prosecuzione del progetto risorgimentale e testimoniò nei suoi quaderni, con parole e disegni, in particolare la fase 1917-1919.
I testi, benché scritti con ogni probabilità sotto la supervisione della sorella maggiore Maria o del padre, Pietro Facco, amministratore dei conti Cittadella Vigodarzere, costituiscono una eccezionale testimonianza sia dell’evoluzione dei sentimenti patriottici in senso nazionalistico di Giannina e presumibilmente della famiglia, sia dell’intensificarsi della consapevolezza della brutalità della guerra.
Particolarmente interessante è il diario quotidiano degli ultimi 20 giorni di guerra quando le vicende della famiglia (ascoltare musica, ricevere amici, leggere i giornali, ..giocare con le bambole) si intrecciano con la descrizione delle sensazioni che si provavano “quando il cannone ha tanto tuonato da far tremare tutti i vetri ad ogni scoppio più forte”