La voce di un’adolescente: Giannina Facco 1918

Copertina del quaderno in cui Giannina Facco scrisse il diario dal 20 ottobre al 31 dicembre 1918

L’alleanza con la Francia venne spesso enfatizzata dalla stampa.
Anche Giannina Facco sottolineò questo aspetto disegnando la copertina del quaderno in cui scrisse il diario dal 20 ottobre al 31 dicembre 1918.
Il 24 novembre Giannina Facco  ritornò a Padova per riprendere la scuola e il mese successivo si congedò dal 1918 con queste parole:
Anno di dolore, di vittoria e gloria. 1918!  Anno, che ancor fanciullo vedesti la bella Italia disprezzata, vedesti il Veneto invaso e saccheggiato da un nemico barbaro, brutale, vedesti le città venete rovinate dalle bombe, vedesti le chiese incendiate, le case demolite, le donne e le fanciulle violate ed uccise, i bimbi mutilati.  O anno!! Giovane anno che vedesti malgrado tutti i dolori, i cuori fermi e fidenti, e che speravano sempre in te. E tu vedesti che la Vittoria ci arrise, tu Vedesti la Libertà nel Trentino, nell’Istria, nella Dalmazia, nel Friuli invaso!….O anno!
E te ne vai, ora! Ora che l’Italia è completa, ora che gl’Italiani sono fatti!
Vecchio anno, addio! Te n vai, per lasciare il posto ad un anno novello, dove si raccoglieranno i frutti della Libertà che già, tu, vecchio, cominciasti a raccogliere.
Addio, o anno! Né la mente e il cuore dell’uomo, né il libro d’oro della storia ti oblieranno, il tuo nome sarà ricordato sempre, anno!….
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