Lettere dai soldati nei manicomi

N. Bettiol, Feriti nell’anima. Storie di soldati dai manicomi del Veneto 1915-1918, Treviso, Istresco, 2008, p. 190

 

Scrivere lettere a parenti e amici fu una pratica utilizzata a scopi diagnostici e terapeutici all’interno degli ospedali psichiatrici (furono oltre 40 mila i militari italiani ricoverati tra il 1915 e il 1918). Mettere per iscritto i propri pensieri poteva aiutare i medici a meglio comprendere lo stato psichico dei pazienti e i soldati a esprimere paure e speranze altrimenti sepolte sotto il peso dell’orrore vissuto.

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